Sic nos in sceptra reponis (Così ci ricollochi nel regno, oppure anche Così ci restituisci agli antichi onori).
Cartografia
San Miniato
San Miniato – MappaPosizione del comune di San Miniato all'interno della provincia di Pisa
Sito istituzionale
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San Miniato (già San Miniato al Tedesco) è un comune italiano di 27 703 abitanti[3] della provincia di Pisa in Toscana.
Il centro storico della città sorge in posizione strategica su un colle a metà strada tra Firenze e Pisa, per cui fu, in epoca medievale, scena di molteplici scontri fra le due città, fino alla definitiva conquista fiorentina. Sede di diocesi, San Miniato è un importante centro economico e industriale della zona del cuoio di Ponte a Egola ed è famoso per i suoi tartufi bianchi e prodotti vinicoli e oleari.
Indice
1Geografia fisica
2Storia
2.1Simboli
3Monumenti e luoghi d'interesse
3.1Architetture religiose
3.1.1Cattedrale
3.1.2Chiese parrocchiali
3.1.3Altre chiese
3.1.4Cappelle
3.1.5Abbazie, conventi, santuari
3.2Architetture civili
3.2.1Palazzi
3.2.2Teatri
3.3Architetture militari
3.4Siti archeologici
4Società
4.1Evoluzione demografica
4.2Etnie e minoranze straniere
4.3Lingue e dialetti
5Cultura
5.1Istruzione
5.1.1Biblioteche
5.1.2Musei
5.2Eventi
6Geografia antropica
6.1Frazioni
6.2Altre località del territorio
7Economia
7.1Agricoltura
7.2Artigianato
7.3Industria
7.4Turismo
8Amministrazione
8.1Unioni di comuni
8.2Gemellaggi
9Note
10Bibliografia
11Voci correlate
12Altri progetti
13Collegamenti esterni
Geografia fisica
Il nucleo storico della cittadina si estende su tre colli confinanti lungo la piana dell'Arno, a 140 m s.l.m., con un impianto urbanistico medievale intatto. La posizione era particolarmente felice per il controllo dei principali assi viari e fluviali della zona, dalla via Francigena alla via pisano-fiorentina e dall'Arno all'Elsa. A valle, sul lato nord ovest del territorio comunale, si trova Ponte a Egola (29 m s.l.m.), che ne rappresenta la parte industriale (attiva nella lavorazione delle pelli e del cuoio), sviluppatasi a partire dagli anni cinquanta dell'Ottocento. Ciò ha permesso una sostanziale conservazione del centro storico, oggi vocato soprattutto come meta turistica, e delle terre agricole del lato sud, dominate dalle coltivazioni della vite e dell'olivo.
Il nucleo originario della città risale all'VIII secolo: un gruppo di longobardi, secondo un documento originale datato 713 e conservato nell'Archivio Arcivescovile a Lucca, si stabilì su questo colle ed edificò una chiesa dedicata al martire Miniato. Federico II di Svevia eresse nella città la rocca e vi fece risiedere il suo vicario per la Toscana. Per questa origine germanica la città, di tradizione ghibellina, fu chiamata per tutto il medioevo come San Miniato al Tedesco, nome che è rimasto in uso anche nei secoli successivi.
Dopo aver siglato la pace con Firenze il 31 dicembre 1370, San Miniato adottò il calendario fiorentino in sostituzione di quello pisano e mutò il nome in San Miniato al Fiorentino, e poi semplicemente San Miniato.[6]
Nel 1622 ottenne la cattedra vescovile e quindi la diocesi: fino ad allora faceva infatti parte della diocesi di Lucca.
Il giovane Napoleone visitò San Miniato per ben due volte. La prima fu per avere l'attestato di nobiltà della propria famiglia: i Buonaparte di Aiaccio avevano infatti lontane origini samminiatesi; l'attestato era necessario a Napoleone per poter accedere all'accademia militare francese. Successivamente vi fece ritorno durante la Campagna d'Italia, facendo visita all'ultimo superstite del ramo toscano della famiglia, il canonico Filippo Buonaparte. Una lapide affissa sul palazzo Buonaparte testimonia l'incontro lì avvenuto.
La città rimase nell'orbita fiorentina fino al 1925, quando fu ceduta alla provincia di Pisa[7].
La seconda guerra mondiale lasciò il segno nella città per via della strage del Duomo. Venne altresì distrutta una buona parte delle costruzioni medievali, tra cui la Rocca di Federico II, prontamente ricostruita negli anni successivi.
«Di rosso, al leone d'argento, coronato con corona all'antica di cinque punte visibili, d'oro, impugnante con la zampa anteriore destra la daga d'argento, posta in sbarra. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante il motto, in lettere maiuscole di nero: Sic Nos In Sceptra Reponis. Ornamenti esteriori da Città.[8]»
Gonfalone
Il decreto di concessione prevede un gonfalone bianco con la bordatura di rosso[8], in precedenza il Comune usava un drappo di rosso.[9]
Bandiera
«Drappo di rosso, caricato dal leone d'argento, coronato con corona all'antica di cinque punte visibili, d'oro, impugnante con la zampa anteriore destra la daga d'argento, posta in sbarra.[8]»
Motto
Il motto della città che compare sotto lo stemma comunale è: Sic Nos In Sceptra Reponis ("Così ci ricollochi nel regno", oppure anche "Così ci restituisci agli antichi onori").
Monumenti e luoghi d'interesse
Campanile del Duomo e il tiburio della chiesa del SS. Crocifisso
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 la popolazione straniera residente era di 2 119 persone.[11] Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Mostra Mercato del Tartufo Bianco nel 2009Mostra Mercato del Tartufo Bianco del 2009Fuochi di San Giovanni2008
La principale manifestazione che ha luogo nel Comune è la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco delle Colline Sanminiatesi che si svolge nelle principali vie e piazze del capoluogo il secondo, terzo e quarto fine settimana di novembre.
Altri eventi legati al prezioso tubero sono la Festa del tartufo di Corazzano che ha luogo in questa località la prima domenica di ottobre, la Festa del Tartufo e del Fungo di Balconevisi che si tiene nell'omonima frazione la terza domenica di ottobre e infine la Festa del Tartufo Marzuolo di Cigoli, che viene effettuata nell'omonimo paese durante il mese di marzo.
San Miniato è sede del festival di prosa più antico d'Italia: la Festa del teatro.[13] Gestito dalla Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato, diretto da Salvatore Ciulla e presieduto da Stefano Petrucci, il festival è attivo ininterrottamente dal 1947. I più grandi attori e registi hanno in tutti questi anni calcato il palcoscenico di San Miniato (Orazio Costa, Aldo Trionfo, Giorgio Strehler, Franco Enriquez, Luigi Squarzina tra i registi, Paolo Giuranna, Elena Zareschi, Roberto Herlitska, Massimo Foschi, Carlo Pani, Paola Gasman, Elisabetta Pozzi tra gli attori, Eliot, Bono, Woitila, tra gli autori). Il festival va in scena nel mese di luglio.
Tra le altre manifestazioni da segnalare il festival internazionale del teatro di figura La luna è azzurra, che si tiene a fine giugno e la storica Festa del teatro, a fine luglio, con la rappresentazione di un dramma popolare a soggetto religioso in piazza del Duomo.
Dal 1993 anni si svolge durante il periodo estivo (generalmente il mese di luglio) "Prima del Teatro. Scuola europea per l'Arte dell'Attore".
Durante tutto il mese di luglio hanno luogo a San Miniato e nelle frazioni del Comune i concerti di Un castello di suoni un'importante rassegna di musica classica, che da anni porta a San Miniato musicisti di fama internazionale, valorizzando anche i giovani esecutori. Durante la manifestazione ogni anno viene proposta al pubblico un'opera lirica.
Le feste religiose: la prima domenica di settembre si svolge la processione della Madonna della Cintola, dalla chiesa della SS. Anunziata (detta della Nunziatina) fino alle Colline; festa del SS. Crocifisso di San Miniato in estate;
Numerose sono inoltre le località abitate che compongono il territorio comunale di San Miniato.
Si ricordano: Alberaccio, Badia, Belvedere, Borghigiana, Bottega Genovini, Bucciano (52 abitanti[14]) Buche di San Romano, Buecchio, Calenzano, Calpetardo, Calvaiola, Campriano, Canneto, Cappuccini, Casale, Casastrada, Case Altini, Case di Sant'Angelo, Case Nuove di Roffia, Casotti di Buecchio, Casotti di Moriolo, Casotti di San Romano, Casotti di Sassuolo, Casotti Genovini, Casotti Serra, Castelvecchio, Castellonchio, Castiglioni, Cavane, Collebrunacchi, Corniano, Covina, Fondo Scesa Balconevisi, Fonti, Fornaci Gronchi, Fornacino, Gargozzi, Gello di Corniano, Genovini, Ghetto, Giovanastra, Guerrazzi, Il Giardino, La Dogaia, Le Case, Le Casine, Le Colonne, Le Tombe, Leccio, Le Stalle, Madonna dei Boschi, Marzana, Mengrano, Mezzopiano, Molino Vecchio, Montagnani, Montarcone, Montebicchieri, Monte Naso, Montorzo, Moriolo (18 abitanti[14]), Nocicchio, Ontraino, Palagetto, Palagio, Palazzo Torto, Parrino, Pino, Piano di Moriolo, Poggio, Poggio a Isola, Ponte di Ribecco, Ponte di Santa Croce, Pozzo, Romaiano, San Donato a Isola, San Genesio, San Lorenzo, San Pietro, San Quintino, Sant'Angelo a Montorzo, Sasso, Selva, Villa Ridolfi.[17]
^Vasco Simoncini, San Miniato e la sua Diocesi, Ed. Del Cerro 1989, p. 21.
^R.D.L. 15 novembre 1925, n. 2011, art. 2 s:R.D.L. 15 novembre 1925, n. 2011
^abcdSan Miniato (Pisa) D.P.R. 20.10.2014 concessione di stemma, gonfalone e bandiera, su presidenza.governo.it.
^abSan Miniato, su araldicacivica.it. URL consultato il 25 giugno 2023.
^Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
^ ISTAT, Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2018, su demo.istat.it. URL consultato il 14 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
^Aa.Vv. Pubblicazioni della Società di linguistica italiana, Volumi 23-24, 1985, p. 39.
^ Beatrice Tavecchio, Mario Mattia Giorgetti, Mauro Martinelli, San Miniato - 70 anni di Festa del Teatro. Sempre numeroso il pubblico fedele all'Istituto Dramma Popolare.- a cura di Beatrice Tavecchio, Mario Mattia Giorgetti, Mauro Martinelli, su sipario.it. URL consultato il 9 settembre 2020.
^abcdefghijCensimento della popolazione e delle abitazioni 2011 (ZIP), su istat.it.
^abcdefghijklmnopRelazione illustrativa al secondo Regolamento Urbanistico del Comune di San Miniato, su sanminiato.trasparenza-valutazione-merito.it, 2013, p. 15.
^La frazione è divisa a metà con la città metropolitana di Firenze e conta altri 2 463 abitanti situati nel comune di Empoli.
^ Giuseppe Caciagli, Pisa e la sua provincia, vol. 3, tomo II, Pisa, Colombo Cursi Editore, 1972, pp. 664–694.
^Tartufo bianco della Toscana, su Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Toscana. URL consultato il 14 novembre 2018.
^abcdewww.comune.san-miniato.pi.it: Gemellaggi, su comune.san-miniato.pi.it. URL consultato il 15 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2012).
Bibliografia
Toscana. Guida d'Italia (Guida rossa), Touring Club Italiano, Milano 2003. ISBN 88-365-2767-1
Giuseppe Caciagli, Pisa e la sua provincia, vol. 3, tomo II, Pisa, Colombo Cursi Editore, 1972, pp. 603–694.